Inside
I bambini dicono spesso "no", lo ripetono, lo urlano, lo fanno diventare il loro grido di guerra per informare il mondo che esistono e che esistono come individui. Poi dicono "mio" e "io", ma "no" rimane il loro strumento per dire che sono parte di un tutto ma separati da esso. Da bambina pare dicessi tanti no. Ora quasi non ci credo tanta è la mia voglia e il mio bisogno di amalgamarmi con la realtà che mi circonda, di sentirmi parte di essa. Questo lavoro è nato da questa necessità; prende ispirazione da Vivian Maier e attraverso la metafora della mia immagine riflessa negli specchi vuole rappresentare quanto io mi senta un tutt'uno con i luoghi in cui sono nata, cresciuta, in cui vivo e in cui la mia immaginazione ha volato, si è sentita intrappolata e ha preso il nutrimento necessario per prendere il volo. Lì atterra sempre quando è stanca e da lì decolla sempre quando ha voglia di volare. Di quei luoghi io farò sempre parte come un tutto e come una parte, anche quando l'immaginazione e la vita mi porteranno lontano.